Si inizia una nuova avventura!

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Caothic Kittie
view post Posted on 21/8/2011, 15:23




Rewind



Una carrozza sfrecciava tra le vie impervie della città. I cavalli nitrivano e correvano il più veloce che potevano, strigliati da quella frusta del nero conducente. Le tendine chiuse non permettevano di capire chi ci potesse essere al suo interno.
Poi una voce interruppe il grave e pesante silenzio.
''Lilium ora toccherà a te prendere il suo posto, ti senti pronta?''
Non ci fu bisogno di risposta. No, non era pronta. Aveva vent'anni e a tutto avrebbe pensato tranne che a dover prendere in mano le sorti di un regno.
La sua faccia si oscurò. Sua madre era morta.
**
''Meredith...Meredith...''una voce femminile con tono singolare sembrava chiamarla da dietro una porta.
Lei era in un ampio e scuro corridoio. Dei lumini accesi lo costeggiavano tutto nonostante fosse mattina perchè in lontananza alla fine dello stesso riusciva chiaramente a vedere il cielo chiaro dalla finestra nera. Era un luogo di morte, solitudine. Meredith non sapeva come era riuscita a finire lì. Vi si era trovata improvvisamente.
''Meredith, Meredith..'' la voce continuava a chiamarla insistentemente.
La ragazza dubbiosa si avvicinò alla porta e poggiò la sua fragile e pallida mano sul pomello dorato e freddo di quella gigantesca porta marrone. In quel momento la finestra in fondo al corridoio si aprì all'improvviso e il vetro sbattè sul muro. Un suono tremendo e poi la visione di tutte quelle schegge per terra la facero arretrare di un passo dalla porta. Ma la voce così suadente di quella donna continuava a chiamarla. Ma nonostante tutto non riuscì a resistere. Voleva scoprire chi si celava all'interno di quella camera misteriosa. Era forse un avvertimento?
La sua mano tirò il pomello verso se stessa. La porta era più pesante di quello che pensava, ma nulla sembrava poterla fermare. Tirò con più forza, fino a quando la porta non si smosse di poco.
Ma non riuscì ad aprirla.
''Meredith, la chiave...guarda nella tua tasca...'' la donna era impaziente, sempre più impaziente di incontrarla.
La ragazza si guardò in tasca e trovò realmente la chiave. Era enorme, esattamente come la serratura di quella porta che voleva aprire.
Decise di guardare nella serratura prima di entrare e scorgere la figura di quella donna che la chiamava cosi insistentemente con quelal voce suadente e ingannatrice.
Lentamente si abbassò e avvicinò l'occhio alla serratura della porta.
''Ahhhhhh!'' urlò con tutta la voce che aveva. ''Un occhio! Un occhio mi sta guardando dalla serratura della porta!''.
Indietreggiando impaurita e tremante sbattè contro il muro e cadde a terra seduta. Era pallida, terrorizzata. Lei lo sapeva, quella donna continuava a guardarla. Sentiva il suo occhio scuro osservarla.
Poi ancora la sua voce ''Meredith, non avere paura. Salvami, ti prego...''


Si svegliò di soprassalto. Un incubo, ecco cos'era stato. Tutto però era estremamente reale. Si trovò sudata nel letto e le sue mani erano davvero fredde. Dei brividi ancora le attraversavano la schiena.
Si alzò. Aveva bisogno di un pò d'aria fresca per schiarirsi le idee.
Scese lentamente le scale della casa e con la camicia da notte e un maglione più pesante decise di appoggiarsi sul pianerottolo proprio fuori la sua porta, fino a che non si sarebbe sentita un pò meglio. Quel sogno la stava tormentando. Era la prima volta che le accadeva una cosa del genere. Non poteva essere dovuto alla cena, non poteva più spiegarselo a causa del delirio di quella febbre che l'aveva colpita in quei giorni. Perchè non poteva fare a meno di sognare quell' inquietante figura? Aveva bisogno di dormire un sonno tranquillo, dimenticare quello stato di terrore che ogni sera la coglieva prima di mettersi a letto. Eppure si ritrovava sempre lì a notte fonda: su quel pianerottolo, da cui poteva osservare il cielo e le strade finalmente deserte di un borgo in genere pieno di vita. Quanti potevano godere di quello spettacolo, a quell'ora? La gente dorme. la gente deve tirare avanti, non può dare importanza alle piccole cose della vita. Lei adorava ai dettagli invece. Nonostante quello, non vedeva l'ora che passasse anche quella lunga notte per ridestrarsi ed iniziare una nuova giornata. Sbadigliò. Da quanto tempo non si faceva una dormita serena? Era esausta. Decise di alzarsi e di ritentare di dormire. Un ultimo sguardo a quel bel paesaggio notturno, per poi voltargli le spalle e chiudere la porta di casa. In quel silenzio profondo, il cigolio non coprì del tutto il nitrire di un cavallo. Riaprì in fretta la porta e vide un figuro sfrecciare veloce su un cavallo nero, con un' enorme torcia in mano che si girò verso di lei. Impaurita Meredith chiuse velocemente la porta, quasi d'istinto. Corse su per le scale per rintanarsi di nuovo nel suo letto, dove si sarebbe sentita al sicuro. Di nuovo il nitrire del cavallo, da cui era appena fuggita e poi sprofondò nel sonno. La stanchezza prese il sopravvento sulla sua paura. La mattina tutto risuonò come un incubo molto reale. Anche quella mattina si era svegliata tardi. La madre non la chiamava più presto, da quando la sua cagionevole salute l'aveva resa così debole. Si ammalava ogni poco e si sentiva davvero inutile. La sua famiglia lavorava molto per tirare avanti e lei poteva solo rimanere in casa a non far nulla, risparmiandogli almeno la preoccupazione. La madre si alzava molto presto per aprire il suo bancone in piazza. Vendeva i pochi prodotti della terra che producevano a casa. Suo padre lavorava alla coorte reale, come stalliere e suo fratello aveva deciso di andare nella bottega d un artigiano per imparare il mestiere. Tutti erano impegnati fino a sera tardi e lei viveva le sue giornate da sola, allietate dalla sola venuta di quella donna che l'aveva vista crescere e si prendeva cura di lei da tantissimo tempo. Avrebbe voluto parlare con qualcuno di quello che le succedeva la notte, ma aveva tanta paura della reazione degli altri, del come avrebbero potuto prendere delle storie del genere. Adesso non c'era solo quel sogno a tormentarla, le sembrava di aver visto anche un uomo che girovagava a notte fonda tra le vie di quel paese così tranquillo. Cosa le stava succedendo?
Scese in cucina per fare colazione e per decidere cosa avrebbe dovuto preparare per pranzo. Aprì prima le finestre della stanza, incuriosita dal rumoroso vociare delle persone che si trovavano in strada. Si affacciò curiosa di scorgere visi amici a cui chiedere cosa fosse successo.

Edited by Caothic Kittie - 22/8/2011, 02:30
 
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